Graphic design

Road to Creativity, Sagmeister in RUFA

La prima edizione del RUFA Contest si è conclusa con una grande serata, tra riflessioni, canti e balli

Venerdì 26 giugno al teatro Olimpico di Roma è andato in scena il grande show “Road to creativity” che ha visto come assoluto protagonista Stefan Sagmeister, il graphic designer coinvolto dall’Accademia RUFA come giurato d’onore del RUFA Contest 2015. Il pubblico ha risposto con grande entusiasmo alla chiamata, riempendo il teatro in ogni ordine di posto. Le aspettative, del resto, non sono state tradite: Sagmeister ha catturato l’attenzione dei presenti per un’ora intensa, in cui ha ripercorso la sua carriera, raccontando i suoi successi artistici e professionali. Il concept, come promesso, è stato lo stesso che da anni l’artista porta in giro per il mondo: the happyness. «Felicità, un argomento di cui parlo da molto tempo – ha detto l’artista – nella nostra vita ci sono momenti di felicità intensi, altri meno intensi, o altri momenti che non finiscono mai, bisogna trovare quello che veramente ci rende felice per sempre». Poi, rivolgendosi al pubblico ha continuato: «È importante che siate qui non perché ci sono io ma perché non l’avete fatto ieri e non lo farete domani. Fare cose diverse nella vita porta felicità». Una breve lezione di vita, un piccolo elogio alla felicità, che Sagmeister ha illustrato servendosi di dati, oltre che di una lunga serie di immagini e video dal suo repertorio. E poi esposizioni, performance, lavori, sviluppati nel corso della sua carriera, con cui ha cercato da un lato di porre degli interrogativi alle persone e dall’altro di mostrare il suo vissuto. Come i tre ingredienti che a detta sua possono fare la felicità: ringraziamenti, umiltà, empatia simpatetica. E non è mancato il canto. Sulle note dell’inno alla gioia Sagmeister ha trasformato l’intero teatro in un coro divertito e ironico, facendo da direttore d’orchestra a un pubblico che intonava il suo inno alla felicità, come se fosse una sigla dello spettacolo. E, per finire, il ballo. Al Lanificio di Roma la serata si è conclusa a tarda notte con la comunità RUFA che, ancora una volta, ha dato prova del suo affiatamento e della sua vitalità.