New York, 6 – 15 maggio 2018.
Tracks of Freedom è il primo progetto in coordinamento con SVA – School of Visual Arts di New York. Un’occasione irripetibile per gli studenti dei bienni RUFA nel cuore della Grande Mela. Dieci giorni di lavoro progettuale, approfondimento sociale e culturale, talk di apprezzati designer e visit studio per entrare in contatto con differenti metodologie di didattica e progetto.
New York, simbolo della libertà politica, economica, sociale e culturale, si trasforma nello scenario ideale per raccogliere l’energia e i sogni dei nostri studenti. Il workshop ha l’obiettivo di interpretare il tema della Libertà, di rappresentare il dinamismo elettrizzante, la forza simbolica e creativa della “Città che non dorme mai”. Potranno essere utilizzate tutte le tecniche e i linguaggi della comunicazione contemporanea: brand identity, advertising, unconventional, motion graphic, interaction e multimedia design, photography e video. Ogni ibridazione, convergenza e sperimentazione dei linguaggi è benvenuta, nello spirito che sta caratterizzando l’intera Accademia RUFA.

People

Fabio Mongelli

RUFA Director

Mario Rullo

Designer and Professor

Emanuele Cappelli

Designer and Professor

Francesca Ansanelli

Student of Visual and Innovation design

Lisa Ceresi

Student of Visual and Innovation design

Clarissa Galano

Student of Visual and Innovation design

Camilla Geusa

Student of Visual and Innovation design

Oriana Guercio

Student of Visual and Innovation design

Silvia Marchetti

Student of Visual and Innovation design

Nicole Palmeri

Student of Visual and Innovation design

Claudia Pezzella

Student of Visual and Innovation design

Claudia Rolando

Photoreporter

Agnese Rullo

Daniel Tesei

Student of Visual and Innovation design

Ludovica Testa

Student of Visual and Innovation design

Beatrice Verrecchia

Student of Visual and Innovation design

Si chiudono le valigie e la presentazione dei nostri concept è vicina ma con essa anche l’ultimo giorno in questa città.
L’esperienza è finita ma non la nostra voglia di conoscere e di imparare, anzi da ora ne avremmo ancora di più.
Non è facile spiegare a parole la quantità di informazioni, di ispirazioni, di input che si possono ricevere da una città come New York e difficilmente scorderemo questa avventura unica.
Ci imbarchiamo sul volo di ritorno con le facce assonnate, con la stanchezza sulle spalle ma con più consapevolezza.
New York, speriamo di rivederci presto.
(Silvia Marchetti)

La vigilia della presentazione dei nostri progetti: un giorno in cui ognuno è completamente preso dal lavoro e l’ansia cerca di prendere il sopravvento.
Bisogna avere sangue freddo e cercare di gestire al meglio gli ultimi impegni.
In questi momenti si deve avere fiducia in se stessi.
Una fiducia di cui lo studio Openbox ha fatto la sua forza, e l’empatia diventa la chiave per la strada del progetto.
L’incontro con Amy Wang e i suoi colleghi ci ha insegnato come una piccola idea può portarci a realizzare un grande risultato.
Nulla avrebbe potuto motivarci di più, gli ultimi sforzi e il nostro concept sarà un successo da ricordare.
(Lisa Ceresi)

Happy Mother’s Day!
È la festa di tutte le mamme del mondo.
Inizia così la nostra domenica a New York, che nonostante il maltempo continua a regalarci emozioni uniche.
La punta dell’Empire State Building si nasconde tra le nuvole, oggi si cambia: direzione Harlem, il quartiere delle messe gospel.
The Freedom Church sembra perfetta per il nostro viaggio.
Partecipiamo con grande entusiasmo cantando insieme al coro, a ritmo di black music.
Qui non esistono confini, siamo una grande famiglia ed è in questo momento che comprendiamo il valore di sentirsi liberi.
Un tipico brunch con uova e bacon e si riparte, manca poco alla fine di questa grande esperienza.
(Oriana Guercio)

Primo giorno libero: questo sabato newyorkese lo dedichiamo a cultura e svago.
Avete presente la sindrome di Stendhal? Ecco, passeggiando tra le sale del MoMA ci sentiamo così.
Vedere dal vivo i capolavori studiati sui libri ci lascia senza parole, è un’emozione indescrivibile.
Ci sono tutti: Picasso, Van Gogh, Magritte, Dalì, Monet e il tempo per assorbire tutta questa bellezza sembra non bastare mai.
Ancora estasiati ci separiamo e ognuno prosegue il pomeriggio secondo i propri interessi.
New York offre così tanto e ci sono così tante cose da fare e da vedere.
In questa città si ha l’impressione che le giornate siano troppo corte e nonostante la stanchezza vorremmo continuare a perderci, proprio come perdiamo la cognizione del tempo.
(Claudia Pezzella)

Il week-end è alle porte, ma è adesso che dobbiamo essere più determinati di prima.
Il nostro progetto inizia a prendere forma, le strade di ognuno si separano e come veri e propri newyorkesi entriamo in contatto con le persone ed i luoghi iniziano ad esserci familiari.
Il cammino tra queste strade ci porta alla scoperta di un nuovo approccio al design: è il design strategico che amplia la nostra visione a 360°.
Nello studio SY Partner, Susan Walsh ci accoglie calorosamente e ci fa respirare un’atmosfera di lavoro collaborativa tra diverse figure professionali.
Pieni di entusiasmo e di sogni torniamo con i piedi per terra a Ground Zero, dove per alcuni istanti riflettiamo sulla grande opportunità che stiamo vivendo.
(Verrecchia Beatrice)

Nuovo giorno, nuovi incontri.
Dalla terrazza di Pentagram tutto è più chiaro.
La vista sulla quinta strada dalla finestra del dodicesimo piano è mozzafiato.
Da qua su, il mondo è nostro.
Ed è facile immaginarsi lì, su quel tavolo della sala riunioni, a parlare con i clienti dei nostri progetti.
Oggi siamo professionisti, oggi siamo creativi.
Domani il futuro ci aspetta.
(Francesca Ansanelli)

La stampa 3D ci regala di primo mattino una visione degli oggetti a tutto tondo, così come questa città.
E a ognuno la sua personale visione, il suo personale oggetto 3D.
Le parole di Lita Talarico ci accompagnano durante questa esperienza e tutto ciò che vediamo ed ascoltiamo a New York sembra moltiplicato per mille.
Ogni angolo dona una visione diversa.
Basta scegliere dove guardare per trovarsi in Cina o in Italia con un solo sguardo.
Chinatown e Little Italy sono solo uno spicchio del mondo che la Grande Mela può offrire.
(Clarissa Galano)

Pronti, partenza, via.
Si parte alla ricerca della propria New York, del proprio spazio, unico in questa città, dove trovare la libertà.
Chi in metro, chi a piedi, ci si separa e ci si rincontra.
E nuovi incontri ci aspettano dietro l’angolo.
Non nomi a caso, ma celebri creativi: Lita Talarico, Steven Heller, Stefan Sagmeister.
Incontri illuminanti quanto le luci di Times Square.
Senza sosta e affamati mordiamo questa Grande Mela.
(Camilla Geusa)

Sveglia presto ma, del resto, chi è riuscito a dormire?
Ci siamo, è arrivato il momento di entrare nel vivo di questa esperienza, di camminare per le strade e di sentire la sensazione di essere già stati qui mille volte, di essere nel posto giusto.
Oggi, nelle aule della School of Visual Arts, ci siamo sentiti professionisti, creativi e pronti a vivere questa esperienza con occhi nuovi.
Neanche i piedi fanno male per il troppo camminare.
L’ High-line di New York  ci accompagna, ci guida e ci fa sentire parte viva di questa città. 
New York al tramonto non è mai stata così bella e noi, del resto, non siamo mai stati così ispirati.
(Ludovica Testa)

Il giorno della partenza è arrivato.
Le note punk rock cominciano a sentirsi, un ritmo crescente che accompagna l’incontro in stazione, la partenza, il viaggiare.
Il parlare su note punk rock non ha lo stesso stile di quando ci scambiamo idee nei giorni normali, anche se poi ogni giorno è speciale.
Ma oggi di più. Oggi è il giorno atteso.
Ripassare gli appunti, controllare i programmi, le foto, le mappe, chiamare al telefono e salutare gli amici.
Dopo 3 ore, 1 ora, 9 ore e 1 ora tra treni, aereo e bus, arriviamo alla SVA Housing.
Siamo pronti a iniziare. La stanchezza si sente ma non pesa.
La voglia che cominci presto un grande giorno, domani ma è già oggi, è dominante.
Ci siamo. Siamo a New York.
(Emanuele Cappelli)

Stiamo sistemando le ultime cose nelle valigie.
Domani si parte e inizia il conto alla rovescia, questa volta fatto di ore e non di giorni.
Ripassiamo la lista per non dimenticare nulla: sketchbook, matite, penne, colori, Macbook, reflex e passaporto.
Scambiamo gli ultimi pareri con i nostri compagni di viaggio, i nostri colleghi, i designer del futuro.
Sembra che New York riesca a trasmettere energia pura anche a distanza.
Oggi abbiamo parlato dell’incontro che faremo tra pochi giorni con Stefan Sagmeister.
Abbiamo sfogliato per la millesima volta i suoi libri, orientati alla trasgressione delle regole grafiche.
In effetti solo chi conosce a perfezione le regole trova la strada per superarle.
Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la musica di Lou Reed e sognato di camminare tra la folla della 5th Avenue, la strada della grandi agenzie pubblicitarie.
Oggi è il famoso sabato che vorremmo lasciare sospeso, per continuare a immaginare.
Frame veloci nell’attesa.
Ci siamo quasi. Pronti per sognare. Pronti per partire.
(Emanuele Cappelli)

RUFA si sta preparando a volare a New York.
Sono stati lunghi mesi di attesa, di preparazione, di curiosità.
Siamo quasi giunti al giorno della partenza e abbiamo negli occhi le immagini viste nei film, nei videoclip dei nostri idoli.
Partiremo con la convinzione di fare una grande esperienza, di assaporare il gusto del “tutto è possibile”, di agganciare la nostra immaginazione a skyline reali.
Vedremo le strade piene di insegne che urlano, cieli così aperti da farci entrare i grattacieli, taxi gialli enormi e numerosi.
Vedremo di notte il fumo uscire dai tombini della metro e la segnaletica disegnata da Massimo Vignelli.
Vedremo da fuori gli studi di design, portatori sani e contagiosi, e alcuni ci apriranno le porte.
Vedremo scoiattoli nei parchi e prenderemo cappuccini da Starbucks.
Vi racconteremo tutto questo ogni giorno.
Il nostro sarà un diario di viaggio, un’esperienza quotidiana che vogliamo condividere con voi.
Ci siamo quasi. Pronti per partire. Pronti per sognare.
(Emanuele Cappelli)