Cians - L'architetto Fabio Mongelli rieletto presidente

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Fabio Mongelli rieletto presidente del Cians

Con votazione unanime, a suggello dell’ottimo lavoro svolto, l’architetto Fabio Mongelli, Direttore RUFA, è stato eletto, per il secondo mandato consecutivo, Presidente del CIANS – Coordinamento Istituzioni Afam non Statali.

Il CIANS è stato creato nel 2017 per agevolare la collaborazione tra soggetti pubblici e privati e accoglie i dirigenti di alcuni tra i più importanti Istituti di formazione accreditati Afam, contribuendo all’affermazione di un sistema di Alta formazione artistica, musicale e coreutica innovativo, internazionalizzato, sostenibile e capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale del Paese.

Il CIANS è impegnato, inoltre, nello studio e nella redazione di proposte legislative e di regolamenti finalizzate al miglioramento dell’apparato normativo nazionale. L’architetto Fabio Mongelli guiderà l’importante organismo fino al 2024.

«Il mondo delle professioni in ambito creativo – evidenzia il presidente Cians – e di conseguenza gli aspetti formativi a esse legate, è chiamato a rispondere ai canoni della sostenibilità ambientale e sociale, già verbalizzata dai massimi esperti del settore. Negli ultimi anni molte aziende hanno investito in prodotti e tecnologie per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia, contenere le emissioni di anidride carbonica. E sono state esattamente queste le aziende che hanno registrato le migliori performance. Green economy, cultura e coesione sociale diventano dunque indicatori fondamentali: chi sceglie questi driver incrementa il proprio valore economico e sociale, facendo il bene del Paese, dando vita a un modello di economia della qualità legato al territorio, all’identità, alla creatività e all’innovazione. È questo uno scenario con il quale tutti noi dobbiamo confrontarci. Il Cians, attualmente, rappresenta circa il 27% delle istituzioni non statali: un peso considerevole e importante che ha consentito al Coordinamento di partecipare non solo ai tavoli istituzionali aperti dagli organi governativi, ma anche di porre in evidenza l’elevato livello di affidabilità e competenza nelle diverse interlocuzioni che hanno avuto luogo fino a ora. Nonostante l’emergenza sanitaria, che ha coinvolto il benessere di ogni individuo, gli associati hanno saputo fare rete, scambiandosi idee e suggerimenti. Due le linee guida seguite in questa fase storica così delicata: da un lato garantire agli studenti una didattica di qualità, anche nell’impossibilità di entrare in aula; dall’altro sostenere i docenti, chiamati a svolgere il ruolo di educatori alla ricerca del migliore setup possibile per sintetizzare contenuti e approccio metodologico. Si sono così generate delle “best practice” che potranno ben presto essere oggetto di confronto con gli organi competenti e, soprattutto con il Ministero dell’università e della ricerca».