Pittura

Davide Monaldi vince il Talent Prize, Cametti tra i finalisti

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Davide Monaldi continua a mietere successi. Il nostro ex studente di Arti visive si aggiudica il primo premio di uno dei più importanti riconoscimenti del panorama contemporaneo: il Talent Prize, il premio internazionale di arti visive ideato da Inside Art.

La prestigiosa giuria ha scelto. L’opera vincitrice è la sua «Carta da parati», un’installazione in ceramica che riproduce in modo realistico la tappezzeria di un’abitazione domestica. Un tromp l’oeil con il quale Monaldi conferisce tridimensionalità a un elemento bidimensionale, indagando le potenzialità di un materiale appartenente alla tradizione come la ceramica. La ricerca dell’artista da tempo ruota intorno alla trasposizione scultorea di oggetti del quotidiano, indagando con ironia le potenzialità della ceramica nell’arte contemporanea. «Carta da parati» mette inoltre in luce il contrasto tra la produzione artigianale e quella industriale, mescolando lastre realizzate a mano e altre in serie.

Oltre a Monaldi un altro artista del mondo RUFA sarà in mostra tra i finalisti del Talent Prize (dal 12 al 31 dicembre al museo Macro). Si tratta di Simone Cametti, con l’opera «Tina», una romantica e profonda ricerca su Tina Allori, un personaggio iconico della canzone italiana degli anni Cinquanta, la cui voce è stata fatta riecheggiare tra le cave norvegesi di larvichite, la stessa pietra di cui è stata costruita la sua lapide, ad Amatrice.

LA GIURIA
Per Davide si tratta di un importante consolidamento della sua crescita artistica. Soprattutto considerato lo spessore della giuria che ha valutato le opere, una delle più autorevoli, composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione, Ludovico Pratesi, direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, Federica Pirani, storica dell’arte e responsabile della programmazione mostre della Sovrintendenza capitolina, Marcello Smarrelli, direttore della Fondazione Ermanno Casoli, Anna d’Amelio Carbone, direttrice della Fondazione Memmo Arte Contemporanea, Rocco Guglielmo, direttore artistico del Museo Marca di Catanzaro, Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art, Peter Benson Miller, Direttore artistico dell’American Academy in Rome, Joachim Blüher, Direttore dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Fabio Cavallucci, Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Giovanni Giuliani, Presidente Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea, Roma, Gianluca Marziani, Direttore Artistico Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto, Charlotte Morel, Direttrice delle Arti Visive nella città di Lille, Chiara Parisi, Curatrice mostre d’arte contemporanea a Villa Medici, Roberta Tenconi, Curatrice Pirelli HangarBicocca Milano.

IL PREMIO
L’artista si aggiudica un riconoscimento in denaro di 5mila euro, una residenza d’artista e una mostra nella città di Lille. Chiaramente sarà il protagonista della grande mostra collettiva con tutti i finalisti e i premi speciali che si svolgerà al Macro dal 12 al 31 dicembre.
Gli altri finalisti in mostra sono Davide Allieri con BilldorMarco Strappato con Untitled (Ground)Jacopo Rinaldi con Circuito chiuso. Estratti da Harald Szeemann nel suo archivio, Luca Resta con Superposition, Cosimo Veneziano con The Monument in the age of Berlusconi, Alberto Sinigaglia con Cloud#Teapot, il tedesco Patrik Thomas con Hotel Desterro e, come già detto, Simone Cametti con Tina.