A cura di Andrea Guastella e Studio M’arte
Acquario Romano – Casa dell’Architettura
11 ottobre – 16 novembre 2025
Inaugurazione: 11 ottobre, ore 17.00
Lun.-sab. 10.00-19.00 | ingresso libero
La Casa dell’Architettura presso il Complesso monumentale dell’Acquario Romano presenta “Hortus”, una rassegna di scultura a cura di Andrea Guastella e Studio M’arte che conclude il ciclo “Featuring the Sculpture Habitat”, già ospitato nelle precedenti edizioni presso la stessa sede. La mostra nasce dalla volontà di indagare l’attualità della scultura attraverso il dialogo con l’architettura e la riflessione sul rapporto tra arte, materia e spazio.
“Hortus” si concentra sul tema del locus conclusus, l’orto, inteso come spazio raccolto e controllato in cui la natura è presente ma regolata, e dove la scultura si pone come ponte tra natura e architettura. Gli artisti invitati affrontano il tema secondo linguaggi e sensibilità differenti:
Davide Dormino (Udine, 1973) vive e lavora a Roma. Scultore e docente, la sua ricerca si esprime attraverso materiali come marmo, bronzo e ferro, con una particolare attenzione alla monumentalità e al senso civico dell’arte. Tra le sue opere più note, la scultura itinerante “Anything to Say?”, dedicata al coraggio e alla libertà d’informazione, esposta in numerose città europee.
Alessia Forconi (Roma, 1975) si è formata tra Roma e Carrara. La sua scultura, spesso in
marmo, esplora la figura femminile come simbolo di forza e rinascita, come nel recente
“Monumento alla Donna della Rinascita del Cassinate”. Insegna modellato e partecipa a
numerose mostre e progetti di arte pubblica.
Fulvio Merolli (Marino, 1975) ha studiato tra Roma e Carrara, dove ha collaborato con importanti artisti internazionali. Fondatore del laboratorio M’arte Scultura, la sua ricerca si concentra sul rapporto tra corpo, materia e spazio, con una particolare attenzione all’arte pubblica e alla dimensione collettiva del fare artistico.
Stefania Pennacchio (Varese, 1969) vive e lavora tra Calabria e Sicilia. Scultrice e ceramista, unisce tradizione e innovazione, con una poetica che attinge agli archetipi del Mediterraneo e alla cultura femminile. Le sue opere, spesso in ceramica raku, sono state esposte in musei e parchi archeologici, tra cui il Parco di Naxos e il Parco Archeologico del Colosseo.
Giacomo Rizzo (Palermo, 1977) è docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. La sua poetica nasce dal dialogo con la natura e il territorio, con opere che Ass.Culturale Aurea Phoenix riflettono sul rapporto uomo-ambiente. Ha realizzato installazioni in Italia e all’estero, tra cui la prima scultura subacquea della riserva marina di Ustica e opere per musei internazionali.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 ottobre alle ore 17.00 presso il giardino dell’Acquario Romano e resterà aperta tutti i giorni esclusa la domenica dalle 10.00 alle 19.00 fino al 16 novembre 2025.
L’ingresso è libero.
Alle ore 18.00, presso la Sala Centrale dell’Acquario, verrà quindi presentato il volume Featuring The Sculpture Habitat, a cura di Andrea Guastella e Fulvio Merolli, Edizioni della Casa dell’Architettura di Roma. Il libro, in edizione italiana e inglese, è il catalogo ragionato delle tre edizioni (2022, 2023 e 2024) della rassegna “Featuring The Sculpture Habitat” e ospita le riproduzioni degli allestimenti, i testi introduttivi di ogni mostra e un testo specifico per ciascuna delle opere esposte, a cura di Andrea Guastella.
Sono inoltre presenti, oltre ai testi istituzionali del Presidente uscente dell’OAR, dell’Amministratore unico dell’Acquario Romano e del Presidente dell’Associazione Aurea Phoenix APS, promotrice dell’iniziativa, due testi introduttivi a firma dei curatori. La presentazione vedrà gli interventi dei curatori e di altri esperti del settore, le testimonianze degli artisti ospiti e sarà un’occasione per presentare il collegamento tra il progetto uscente “Featuring” e il nuovo progetto “Hortus”. Durante la serata, i curatori della rassegna e l’Ordine degli Architetti di Roma conferiranno all’artista esordiente Francesco Pennacchi il premio “Semen” per la sua originale interpretazione di archetipi della scultura classica in occasione di due recenti rassegne espositive: la “Fuori Infiorata” di Noto e la mostra di arte pubblica “The Journey” a Gallicano del Lazio.