Silvia Bottero

Class of: 1996
Nationality: Italiana | Italian
Degree course: Pittura

Disculpa, pero esta entrada está disponible sólo en Italiano y Inglés Estadounidense.

Caro te,
(r)esisto dal febbraio del 1996 tra arte e poesia.
Dopo gli studi classici liceali, mi rendo conto di aver bisogno di esprimermi emotivamente, e trovo nella R.U.F.A questa opportunità, laureandomi nel Febbraio 2020.
Trovo claustrofobico avere una parola soltanto che sappia descrivere chi sono e/o cosa faccio; difatti l’unica etichetta che sento di darmi è quella di umano-multidisciplinare.
La mia ricerca esistenziale si serve di diverse modalità di indagine come la grafica, la poesia visiva, l’installazione, la perfomance, la fotografia e il video.
Mi ha sempre affascinata la possibilità di creare intrecci e rapporti attraverso uno strumento di espressione alternativo, elemento fondante di un nuovo modo di comunicare; investigando la relazione che esiste tra il mondo interiore ed esteriore, la loro continua danza di causa ed effetto in cui il corpo umano diventa un mezzo per esplorare quello che ognuno nasconde dentro di sé, (in)visibile agli occhi.
Nel 2020 divento pilota certificato ENAC per S.A.P.R (A1/A2/A3) e sempre nello stesso anno creo un’Associazione Culturale (LAPAGINABIANCA.docx) insieme ad altri esseri umani.
Ad oggi lavoro come essere umano freelance e frequento un master per diventare digital compositor.
Di cosa parliamo quando parliamo?

KATA LOGON – la poetica del (passato) tempo

“KATA LOGON – la poetica del (passato) tempo”, cerca di diventare un’opera a sé stante.
L’intento, è quello di rendere chiara una diversa visione del tempo, non cronologica, ma cairologica. Fondamentale è la cura del momento, colto nella sua caratteristica di non (ri)rappresentazione, e analizzato secondo il concetto che ognuno ha la sua unicità.
Quell’unicità che, sommata nel suo passare, porta al risultato delle nostre giornate, dei nostri anni e alla consapevolezza di essere la conseguenza di ciò che abbiamo vissuto.
Non è necessario dare al tempo un significato come “presente”, “passato”, “futuro”, perché si tratta di un modo di viverlo che Agostino ha fatto coincidere con la capacità di percezione sensibile che appartiene all’uomo essendo; per sentire l’ambiente, per vivere tutti i momenti che abbiamo a nostra disposizione.
Comprendere e diventare consapevoli di quanto tempo si nasconda dietro la creazione di affinità elettive e la gratitudine che si ripone verso chi ci accompagna ogni giorno, i nostri passi e come, inconsciamente, ne facciano concretamente parte.

Le persone diventano l’aggiunta, la chiave di lettura, il meccanismo di questa poetica che si propone come fulcro del nostro continuo divenire.