Centonove: il segreto degli oceani

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Centonove, Il segreto degli oceani è stato pensato come un viaggio di scoperta alla ricerca di una nuova consapevolezza, accompagnato dalle immagini di National Geographic e dai colori di Pantone.
In questo spazio il pubblico può toccare, capire e immergersi nel mondo sommerso, apparentemente lontano, delle barriere coralline e dell’oceano. Con l’intento di avvicinare, informare e sensibilizzare rispetto al patrimonio sommerso che stiamo perdendo.
L’evento è ambientato nella bellissima cornice del borgo peschereccio di Marzamemi, in Sicilia, nel suo cuore pulsante: la tonnara, piazza Regina Margherita e la Balata.
Si inizia nella piazza principale del borgo, dove è stata realizzata un’installazione composta architettonicamente dalla combinazione grafica dei due loghi. Le luci del varco di National Geographic richiamano i colori delle meravigliose creature marine proiettate sull’acqua della fontana.
Una volta entrati all’interno della Tonnara si accede al giardino interno, dove è stata posizionata una zona lounge che antecede l’ingresso vero e proprio della mostra. La maggior parte dell’arredo fa parte della collezione Kartel love the planet.
La mostra è stata suddivisa in quattro macro aree: Discover, Experience, Know, Understand. Seguendo il percorso, il pubblico viene accompagnato per mano nella scoperta dei temi di ciascuna stanza. Dalle scale alle installazioni, passando per giochi di luce e colori, il visitatore viene immerso nell’emozione di Centonove.
Discover è la prima zona che si raggiunge, è buia e ripropone in scala la barriera corallina. La maestosità della barriera porta il visitatore a sentirsi un pesce nel suo habitat, i coralli sono realizzati in silicone morbido, si muovono e si possono toccare, le luci e i suoni dell’acqua aggiungono verosimiglianza all’ambiente.
Successivamente ci si imbatte in mille bolle luminose, a richiamare le correnti oceaniche, che conducono in tre spazi dove la realtà aumentata permette di nuotare con delfini, squali, mante e molti altri pesci.
La terza area è dedicata alla mostra fotografica di David Doubilet, fotografo subacqueo. L’esposizione è stata pensata in maniera fluida e organica, la forma richiama la scia delle onde e la leggerezza dell’acqua. Al centro di questa zona vi è una vasca d’acqua con un ledwall curvo scomposto che si interseca ad una cornice di legno riprendendo il logo di NatGeo.
L’ultima zona, understand, è stata pensata di nuovo al buio con una fedele riproduzione di un reef su un lato.
Questa riproduzione è interamente bianca, realizzata nella ceramica bio sperimentale di Secore, proprio a simboleggiare lo sbiancamento del reef a causa dei cambiamenti climatici.
Tramite un touch screen, si può letteralmente ridare vita ai coralli. Questa metafora vuole sensibilizzare il visitatore a modificare il corso degli eventi e rimediare al disastro ambientale che stiamo provocando.
La mostra finisce ritornando nel cortile centrale.
Nel porto della Balata, davanti all’entrata della Tonnara, è stato posizionato un varco di National Geographic che incornicia il borgo. Nello stesso luogo, per l’inaugurazione della mostra è stata pensata anche una cena a scopo benefico, realizzata sotto un tappeto di stelle a bordo mare.

 

Claudia Matarazzi