Graphic design

Francesco Poroli si racconta

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Il 12 settembre si è tenuta l’esposizione di otto illustrazioni inedite di Francesco Poroli, presso India Estate, con l’organizzazione di Cosa Vedere a Roma e la sponsorizzazione di RUFA e Page Service.

In questa occasione Francesco ci ha parlato un po’ della sua esperienza.

Come sei diventato illustratore? Qual è il tuo percorso?
In realtà sono diventato illustratore un po’ per caso, nel senso che ho sempre disegnato tutti i giorni della mia vita da che ho memoria e anche prima, ma non pensavo di essere abbastanza bravo per farlo diventare un mestiere. Ho studiato Lettere moderne e ho fatto un percorso diverso, poi un giorno uno dei miei disegni è stato pubblicato per errore su Wired e li mi è venuto il dubbio che i miei disegni non fossero così male e potessero diventare un lavor. Oggi dopo un po’ di anni lo sono diventati.

Quali sono le caratteristiche del tuo stile ?
Bella domanda! Definire da solo le caratteristiche del mio stile non è semplice, un po’perchè parlare del proprio lavoro non è mai una cosa facile e un po’ perchè mi diverte molto capire il giudizio e i nomi che danno gli altri a quello che faccio. Qualcuno dice che sono geometrico, qualcuno dice che sono pop, la definizione più incredibile l’hanno data in un’intervista definendo il mio stile «vagamente azteco», che è una cosa eccezionale che ancora ricordo. Lavoro molto sulle simmetrie e con le forme semplici, ho una vera passione per il colore.

Sappiamo che oltre a essere un illustratore ti stai impegnando a diffondere e tutelare la cultura dell’illustrazione?
Lavorare come presidente di Illustri e Illustri festival è un lavoro impegnativo ma estremamente stimolante perchè serve per mettere una luce sopra una scena come quella dell’illustrazione italiana, che è una scena incredibilmente viva, che ha riconoscimenti in tutto il mondo e che ha bisogno di avere un riflettore puntato sopra di sé per raccontare, anche in questo Paese, quanto bravi sono gli illustratori italiani.

Cosa consiglieresti a un giovane aspirante designer della RUFA?
A un giovane aspirante illustratore/designer in RUFA consiglierei 2 cose:
1 – aprirsi una partita iva, perchè è importante essere dei professionisti ed esserlo dal giorno uno;
2 – disegnare, disegnare, disegnare. È quando si è finito, disegnare ancora, perchè solo con la pratica si possono ottenere dei risultati che abbiano un senso e siano soddisfacenti.

TRAMANDARE. Lessico, sentimenti, valori per la città

Foto di Cosa Vedere a Roma