Fotografia e audiovisivo

Agadez – Rosarno. Luoghi migranti allo specchio

Medu – Medici per i diritti umani presenta la mostra fotografica “ Agadez – Rosarno. Luoghi migranti allo specchio ” con le foto di Olmo Calvo e Rocco Rorandelli, realizzata con il supporto di RUFA – Rome University of Fine Arts.

Agadez, città del deserto, è oggi uno snodo fondamentale dei flussi migratori che dall’Africa occidentale raggiungono l’Italia e l’Europa. Negli ultimi anni centinaia di migliaia di uomini, donne e minori l’hanno raggiunta in fuga da conflitti e violenze, in attesa di affrontare la traversata del Sahara verso la Libia, in quella che i migranti stessi chiamano “la via dell’inferno”. Da dicembre 2017, rifugiati e richiedenti asilo, per la maggior parte sudanesi, hanno cominciato a ripercorrere quella stessa via in senso contrario, in fuga dai campi di tortura libici, g iungendo di nuovo ad Agadez.

Rosarno, è un comune di alcune migliaia di abitanti nella Piana di Gioia Tauro, conosciuto per le ‘ndrine, i “giardini” di aranci e la rivolta dei braccianti stranieri, ormai al suo decimo anniversario. Ogni anno, durante la stagione di raccolta agrumicola, più di 2000 migranti raggiungono la Piana, fornendo manodopera a basso costo e senza diritti ai produttori locali, all’interno di una filiera produttiva opaca e iniqua. Baraccopoli, casolari abbandonati e tendopoli ministeriali costituiscono da anni i tratti salienti del paesaggio dello sfruttamento.

Il fotografo Olmo Calvo ha incontrato i pazienti assistiti dal team medico psicologico di Medu nel campo umanitario allestito da UNHCR Niger ad Agadez. Olmo ci ha restituito storie di donne dalle vite sospese attraverso sguardi di speranza e rassegnazione, di dolore e sollievo, di amore e rabbia. Ferite invisibili che trasudano da occhi imperscrutabili. Segni di esperienze inenarrabili che solcano i visi.

Il fotografo Rocco Rorandelli ha accompagnato la clinica mobile e il team di Medu in Calabria e nella Capitanata (Puglia), mettendo al centro del suo racconto fotografico i luoghi abitati dai braccianti stranieri durante i mesi della raccolta. Le foto, per lo più aeree, ritraggono paesaggi abitativi informali i ghetti, i casolari e le baraccopoli e le tendopoli ministeriali accomunati dalla desolazione e dall’assenza dei requisiti minimi di dignità.

La mostra verrà inaugurata il 14 dicembre alle 18.00, e sarà visitabile dal 14 al 20 Dicembre 2019 e dal 7 al 10 gennaio 2020 presso RUFA Space– Via degli Ausoni 7, dalle 10.00 alle 19.00.