L’artista Wang Yuxiang, diplomato della Scuola di Arti Visive RUFA, è tra i protagonisti del ventesimo anniversario della Fondazione Pastificio Cerere. In questa occasione l’artista esporrà nella nuova area espositiva progettata dallo studio di architettura STARTT con la sua prima personale in Italia, intitolata “Anche il sole sorge”, a cura del direttore artistico Marcello Smarrelli.
Il progetto Anche il sole sorge, supportato dal programma “Per Chi Crea” (Ed. 2023), realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE, esplora il concetto di entropia come metafora della vita, esaminando la relazione tra l’essere umano e la natura. Attraverso opere site-specific, Wang Yuxiang intende rendere visibili e poetiche le connessioni entropiche tra uomo e ambiente, utilizzando la conversione di energia termica come chiave di lettura. La sua visione analizza anche il corpo umano come elemento “quantificabile”, spostandosi da una riflessione fisica a una più sociologica, toccando i temi della complessità dell’informazione e dei processi di produzione.
Wang Yuxiang, nato nel 1997 ad Anhui, Cina, basa la sua ricerca sulla fusione delle culture orientale e mediterranea. Grazie alla sua formazione accademica in Cina e all’esperienza maturata durante i suoi viaggi internazionali, Yuxiang sviluppa opere che analizzano il rapporto tra tempo, storia e memoria. Le sue architetture visive site-specific emergono dall’osservazione e dall’interpretazione dei luoghi in cui interviene, rivelandone le peculiarità con uno sguardo profondo e innovativo.
Anche il sole sorge mira a stimolare una riflessione critica sull’interazione tra uomo e ambiente, invitando l’osservatore a prendere coscienza delle relazioni complesse che governano la nostra esistenza. L’entropia diventa così una lente attraverso cui interrogarsi sull’irrevocabilità dei cambiamenti climatici, sui processi produttivi e sull’incessante caos dell’informazione.
Il titolo della mostra prende ispirazione dal celebre romanzo di Ernest Hemingway, The Sun Also Rises (1926), reinterpretato in chiave ironica dall’artista. Come nel romanzo, l’artista riflette sul rapporto tra l’uomo e la natura e sulla ricerca di verità, richiamando il torpore dei protagonisti della storia, immersi in una costante ricerca di senso.
La mostra “Anche il sole sorge”, a cura di Marcello Smarrelli, è accompagnata da un testo critico di Giuliana Benassi.
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