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RUFA – Rome University of Fine Arts: la rigenerazione urbana parte da San Lorenzo

Un progetto di rigenerazione urbana che tralascia l’aspetto strutturale per puntare decisamente su quello culturale. RUFA – Rome University of Fine Arts, Accademia di Belle Arti legalmente riconosciuta dal Miur, nell’ambito della programmazione della propria offerta formativa e di ricerca in ambito artistico, per l’anno accademico 2019/2020, ha deciso di concentrare le proprie risorse nella realizzazione di un progetto finalizzato al miglioramento della qualità della vita del quartiere San Lorenzo di Roma. Tale iniziativa vede coinvolti tutti i dipartimenti dell’università: Arti visive, Design, Graphic design, Comics and illustration, Fotografia, Cinema, Visual and innovation design, Multimedia arts and design, sia del triennio, sia del biennio. L’obiettivo dell’esperienza, denominata “identity place branding San Lorenzo” intende costituire un modello operativo che, con l’applicazione di linee guida ben precise e determinate, consenta di essere poi replicato in altre aree della capitale e non solo. RUFA, nel compiere questo passo che abbina talento e formazione, mette a disposizione del progetto una comunità di oltre mille persone, tra studenti e docenti: lo scopo è restituire un futuro a una generazione che richiede a gran voce azioni concrete per il quartiere e per la città di Roma.

«L’identità visiva di un territorio – spiega il direttore RUFA Fabio Mongelli – può essere efficacemente concepita solo attraverso l’attivazione di processi di partecipazione da parte della cittadinanza. Il progetto che l’Accademia propone non intende “abbellire” il quartiere attraverso un design “calato dall’alto”, ma mobilitarlo, attraverso la condivisione di specifici obiettivi, quali quelli dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dall’ONU. Il fine ultimo è unire una comunità per raggiungere importanti traguardi in tema di cultura, ambiente, innovazione sociale e produttiva: una crescita nel segno della sostenibilità per tutti gli attori in campo».

«Il perché di questa scelta – rimarca il docente Enrico Parisio che coordina le diverse attività – è molto chiaro. San Lorenzo è un quartiere tipo: studenti, residenti, aziende, locali, artigiani, artisti, commercio, ristorazione, ricettività interagiscono tra loro in una convivenza non certo facile. Occorre dunque determinare un percorso che non sia soltanto quello del rispetto reciproco, ma anche del rilancio. Troppi i fatti di cronaca che hanno segnato la memoria di San Lorenzo e che ne hanno offuscato il passato di resistenza e di riqualificazione culturale. Per non parlare della valorizzazione dell’arte e dei mestieri».