Fine arts

Pittura

Scultura e installazione

La ricerca artistica in mostra al RUFA Space

“620 secondi” è il nome del progetto artistico che la studentessa Miriana D’Alessandro terrà tra il 14 e il 15 aprile presso il RUFA Space alle ore 17, in via degli Ausoni 7, nella cornice storica e culturale del Pastificio Cerere.

L’esperienza, nelle intenzioni del docente Simone Cametti, si inserisce nell’ambito del programma “Ausoni occupato”. Incentrato sulla multimedialità quale chiave concettuale, è da intendere come un’apertura dello sguardo a un diverso approccio e relazione tra le diverse discipline artistiche. L’obiettivo è maturare una consapevolezza maggiore delle varie possibilità tecniche/mediatiche nel percorso artistico di ogni singolo studente.

Da aprile a giugno si svilupperanno azioni volte a “occupare” il RUFA Space per mezzo di fotografie, pittura, installazioni multimediali e performance con azioni della durata limite di 24 ore. Prendendo in esame i processi di occupazione dell’arte in questo ultimo secolo, dalle pratiche Fluxus, con Fluxhouse, alla Kunsthaus Tacheles di Berlino, al 59 Rue de Rivoli di Parigi, occupare oggi più che mai è un atto di necessità.

“620 secondi” nasce da una riflessione fatta durante una sessione di cammino. L’attenzione è rivolta all’elemento acqua e a quanto essa renda percepibile la fugacità del generale passaggio da parte dell’individuo. È un’impronta bagnata a dare prova della breve permanenza dei passi.

Il punto di partenza è rappresentato da “32 metri quadrati di mare circa” (1967) di Gino Pascali: l’autrice ha ricostruito una delle vasche presenti nell’installazione, riempiendola in egual modo di acqua di mare. «L’acqua salata – spiega Miriana D’Alessandro – interviene sulla vasca e successivamente, entrandovi ed uscendovi, porterò con me l’acqua che i miei passi raccoglieranno, disegnando con il camminare il perimetro della stanza. Mi preme restituire alla natura il ruolo di variabile indipendente. Portare fuori l’acqua dal metro quadro è sottrarla all’artificio e contemporaneamente rendermi testimonianza di una riflessione riguardo un ulteriore, limitativo, inscatolamento».
 

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