Claudia Matarazzi

Classe: 1997
Nazionalità: Italiana | Italian
Corso di laurea: Design

Claudia Matarazzi nasce a Roma sotto la costellazione dell’Aquario. L’astrologia non ha mai avuto un ruolo cruciale nella sua vita, ma il poter dire che l’essere sfuggente, creativa, un po’ bipolare e sempre su un altro pianeta sia dovuto a questo l’ha aiutata a tirarsi fuori da molte situazioni scomode.
Frequenta il liceo classico e dopo la maturità decide di iniziare la facoltà di ingegneria civile. Passano pochi mesi quando prende la decisione, per ora, più importante della sua vita, abbandonare.
Decide di concentrarsi su alcune delle sue grandi passioni: il cibo e il design. Inizia a lavorare in cucina e si iscrive alla Rufa.
All’Accademia trova se stessa. Si appassiona davvero alla storia del design, ai corsi di progettazione, alla modellazione 3d come mezzo tramite il quale esprimersi. Diventa una piccola nerd, e l’accademia diventa la sua casa. L’amore per l’interior, ma soprattutto per l’exhibit design, la portano a Milano, dove dopo aver frequentato un master e aver esportato la vera ricetta della carbonara, trova lavoro presso un noto studio di progettazione di eventi dove si occupa di interni, ma soprattutto di sfilate di alta moda, eventi internazionali e allestimenti di vetrine e show-room. Claudia è felice, ma è stanca da morire.

Centonove: il segreto degli oceani

Centonove, Il segreto degli oceani è stato pensato come un viaggio di scoperta alla ricerca di una nuova consapevolezza, accompagnato dalle immagini di National Geographic e dai colori di Pantone.
In questo spazio il pubblico può toccare, capire e immergersi nel mondo sommerso, apparentemente lontano, delle barriere coralline e dell’oceano. Con l’intento di avvicinare, informare e sensibilizzare rispetto al patrimonio sommerso che stiamo perdendo.
L’evento è ambientato nella bellissima cornice del borgo peschereccio di Marzamemi, in Sicilia, nel suo cuore pulsante: la tonnara, piazza Regina Margherita e la Balata.
Si inizia nella piazza principale del borgo, dove è stata realizzata un’installazione composta architettonicamente dalla combinazione grafica dei due loghi. Le luci del varco di National Geographic richiamano i colori delle meravigliose creature marine proiettate sull’acqua della fontana.
Una volta entrati all’interno della Tonnara si accede al giardino interno, dove è stata posizionata una zona lounge che antecede l’ingresso vero e proprio della mostra. La maggior parte dell’arredo fa parte della collezione Kartel love the planet.
La mostra è stata suddivisa in quattro macro aree: Discover, Experience, Know, Understand. Seguendo il percorso, il pubblico viene accompagnato per mano nella scoperta dei temi di ciascuna stanza. Dalle scale alle installazioni, passando per giochi di luce e colori, il visitatore viene immerso nell’emozione di Centonove.
Discover è la prima zona che si raggiunge, è buia e ripropone in scala la barriera corallina. La maestosità della barriera porta il visitatore a sentirsi un pesce nel suo habitat, i coralli sono realizzati in silicone morbido, si muovono e si possono toccare, le luci e i suoni dell’acqua aggiungono verosimiglianza all’ambiente.
Successivamente ci si imbatte in mille bolle luminose, a richiamare le correnti oceaniche, che conducono in tre spazi dove la realtà aumentata permette di nuotare con delfini, squali, mante e molti altri pesci.
La terza area è dedicata alla mostra fotografica di David Doubilet, fotografo subacqueo. L’esposizione è stata pensata in maniera fluida e organica, la forma richiama la scia delle onde e la leggerezza dell’acqua. Al centro di questa zona vi è una vasca d’acqua con un ledwall curvo scomposto che si interseca ad una cornice di legno riprendendo il logo di NatGeo.
L’ultima zona, understand, è stata pensata di nuovo al buio con una fedele riproduzione di un reef su un lato.
Questa riproduzione è interamente bianca, realizzata nella ceramica bio sperimentale di Secore, proprio a simboleggiare lo sbiancamento del reef a causa dei cambiamenti climatici.
Tramite un touch screen, si può letteralmente ridare vita ai coralli. Questa metafora vuole sensibilizzare il visitatore a modificare il corso degli eventi e rimediare al disastro ambientale che stiamo provocando.
La mostra finisce ritornando nel cortile centrale.
Nel porto della Balata, davanti all’entrata della Tonnara, è stato posizionato un varco di National Geographic che incornicia il borgo. Nello stesso luogo, per l’inaugurazione della mostra è stata pensata anche una cena a scopo benefico, realizzata sotto un tappeto di stelle a bordo mare.